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Dalla nostra associazione europea

Se hai tempo e motivazione, puoi anche dare un'occhiata all'UEF. Già in uno dei primi incontri del 1945 o 1946 uno dei presenti si chiese giustamente come uniremo l'Europa se non riusciamo nemmeno a unirci noi stessi!

E nel corso di tutti questi decenni, le cose sono state e sono ancora calde all’UEF – almeno non manca il materiale di discussione per tutti i soggetti coinvolti. Ora penso che l’UEF rifletta abbastanza bene lo stato dell’Europa; Questi sono solo quelli interessati all'Europa.

La seguente email proviene attualmente da: Francois Mennerat dal 10 ottobre 2023 condiviso negli ambienti interessati:

Cari Colleghi,

Pur scusandomi per la lunghezza del seguente messaggio, una lunghezza che ritengo assolutamente necessaria per spiegare la situazione altamente controversa in cui ci troviamo ora (e l'UEF), vi esorto comunque a prendervi il tempo per leggerlo in dettaglio.

Ieri sera si è tenuta una riunione online dell'Ufficio esecutivo, con breve preavviso poiché ormai sta diventando la regola. I documenti rilevanti, compreso l'ordine del giorno, sono stati inviati all'ultimo minuto, come ormai sta diventando la regola.

Ad un certo punto, nonostante non fosse menzionato all'ordine del giorno, si è fatto riferimento a “LA risoluzione”, che è stata poi visualizzata sullo schermo condiviso. Con mia sorpresa mi sono reso conto che “LA risoluzione” era quella che avevamo proposto, ancora riconoscibile, ma con importanti emendamenti che hanno portato a promuovere modifiche del Trattato invece di un processo costituente. Ho ricevuto il messaggio stamattina (in allegato). L'obiettivo era, esplicitamente, che tutti i membri dell'EB (7 su 13 erano presenti online) approvassero e firmassero la risoluzione modificata, in modo che potesse essere diffusa come LA risoluzione proposta dall'intero EB.

La procedura relativa alla gestione delle risoluzioni

È descritto negli statuti adottati dal Congresso di Valencia il 4 luglio 2023 (la cui registrazione è ancora in sospeso, anche se si ipotizza che ciò dovrebbe avvenire prima del prossimo Congresso, insieme al cambio di sede da Dall'Aia a Bruxelles). Stranamente, però, si tratta in generale delle risoluzioni da sottoporre al Congresso e non di quelle sottoposte al Comitato Federale, salvo quanto menzionato più avanti.

Capo II: Organi statutari

(...)

Il Congresso

(...)

Art.11 1. Hanno diritto di presentare deliberazioni soltanto i membri dell'organo statutario interessato e gli organismi costitutivi.

2. Saranno prese in considerazione solo le delibere presentate prima del termine.

3. I "relatori" possono proporre emendamenti di compromesso dell'ultimo minuto.

Le Risoluzioni d'urgenza possono essere presentate, se proposte dall'Ufficio Esecutivo o dal Presidium del Congresso, una volta dimesso l'Ufficio o dal 10% dei membri dell'organo statutario interessato provenienti da almeno tre organizzazioni costituenti.

(...)

Regolamento interno del Congresso

Art. 14 1. Il Congresso elegge per le sue riunioni:

(...)

C) Un presidente e un relatore per ciascuna Commissione Politica e Gruppo di Lavoro.

D) Un Comitato di Delibera composto da tre membri e, in aggiunta, dai relatori. Compito di tale Comitato sarà quello di esaminare le deliberazioni e, se necessario, proporre modifiche.

2. Il Congresso è tenuto a votare solo su risoluzioni, mozioni o ordini del giorno esaminati da un comitato di risoluzione.

(...)

Il Comitato Federale

Avviso riunioni

Articolo 18 (...)

6. L'avviso di convocazione, comprensivo della proposta di ordine del giorno e delle proposte di delibera, deve essere inviato con almeno sei settimane intere di anticipo.

Di solito, una volta presentati, prima della scadenza (questa volta il 01° ottobre prima delle 12:00), tramite la Segreteria, vengono distribuiti a tutti i membri del FC insieme a un modulo da utilizzare obbligatoriamente per presentare le proposte di emendamento prima di una seconda scadenza (questa volta oggi 10 ottobre entro le 24:00). Questi dovranno poi essere esaminati, discussi e adottati o scartati dalla Commissione Politica competente, qui PC1 Affari Istituzionali (CoFoE, Democrazia). Successivamente, dopo essere stato revisionato dal Comitato di Risoluzione, viene sottoposto, con le proposte di emendamento ancora visibili, alla discussione e alla votazione finale. In effetti, il processo può sembrare lungo ma, almeno, rispetta la democrazia. Ora l'EB decide in privato quali risoluzioni saranno discusse nel PC pertinente e in plenaria non si svolge alcun dibattito.

Riunione dell'EB di ieri

Inutile dire che quando mi è stata presentata la risoluzione redatta, ho rifiutato apertamente di accettare quella manovra, nel senso che, ancora una volta, era un modo per evitare dibattiti non solo sul formato e sul contenuto della risoluzione, ma che si trattava di un fondamentale Trattati intergovernativi versus Costituzione democratica. Rossolillo ha poi risposto che il PC1 si riunirà giovedì (tre giorni dopo…), senza precisare l'ora, per discutere la bozza di risoluzione redatta. Nessun annuncio precedente di alcuna riunione del PC1 era stato fatto prima. E oggi, questa mattina, riceviamo giovedì un annuncio via e-mail, sotto l’egida del PC1, non un incontro per quello, ma una presentazione pubblica del “Draft report” dell’AFCO sulla modifica del trattato, un modo intelligente di imporre il loro punto di vista

https://mailchi.mp/federalists.eu/enhancing-european-democracy-6140478?e=1f08b20d72. In quella pagina, il link “Scarica la bozza di risoluzione 'Per un'Europa più democratica adesso'” porta infatti, non al documento da scaricare, ma solo al modulo di registrazione all'evento online. A proposito, va sottolineato che quel rapporto rimane una semplice bozza prodotta da un piccolo gruppo di membri dell'AFCO fino a quando non sarà votato ed eventualmente adottato il 25 ottobre, grazie al quale diventerebbe un rapporto ufficiale dell'AFCO al Parlamento.

Poi Trumellini ha dichiarato che l'argomento era già stato discusso nella riunione del FC di febbraio, mentre, in realtà, le nostre risoluzioni (quella di Virgilio, quella di Jean e quella mia) erano state deliberatamente scartate per favorire quella di Domènec, favorendo la modifica del Trattato.

E Domènec ha sottolineato che ci sono ancora tre fasi da percorrere per realizzare questo rapporto: una in AFCO il 25 ottobre, una nella plenaria del Parlamento europeo tra il 20 e il 23 novembre, e infine il Consiglio europeo che, dopo aver consultato il Parlamento europeo e la Commissione, potrebbe eventualmente adottare a maggioranza semplice una decisione favorevole all'esame delle modifiche proposte (articolo 48 TUE). Al che ha aggiunto, senza il minimo imbarazzo, che se non si completasse la terza fase si potrebbe esaminare l'ipotesi di un'assemblea costituente, ma se non si completassero le prime due fasi (dal Parlamento) bisognerebbe dimenticare l'idea di un'assemblea costituente nel suo complesso. Ha semplicemente omesso che l'attesa assemblea costituente non dovrebbe essere convocata dall'attuale Parlamento, ma da quello successivo, da eleggere l'anno prossimo, tralasciando così la necessità di orientare la campagna elettorale in quella direzione.

È necessaria una reazione forte da parte nostra, dei proponenti

Cari colleghi, è ormai evidente che un piccolo gruppo di persone si arroga il diritto di governare da solo l'organizzazione, senza riguardo per i principi elementari della democrazia che dovrebbero prevalere in un'associazione di membri attivisti volontari. Il dibattito fondamentale che cerchiamo di rilanciare nella situazione in cui si trova attualmente l’Europa si riferisce a una questione importante nella storia dell’UEF, in particolare durante gli anni Cinquanta e Sessanta (vedi Spinelli e Albertini). Non possiamo lasciare che questo dibattito venga liquidato a priori. Come federalisti, non possiamo lasciare che venga rubato a favore di una posizione intergovernativa.

Inoltre, tale atteggiamento riflette il disprezzo nei confronti dei proponenti e costituisce nei loro confronti un vero e proprio insulto. Questo disprezzo per le regole tradizionali che governano la gestione delle risoluzioni è indegno di un’organizzazione che si vanta di promuovere lo stato di diritto. Il clima autoritario di censura che ormai da tempo prevale in tale organizzazione deve essere denunciato e condannato con forza. Vi invito a reagire aspramente perché, oltre a sembrare un fallimento e una decadenza da un'organizzazione federalista brevettata, costituisce un atteggiamento antidemocratico estremamente grave. Ho il privilegio di essere membro dell'EB ancora per poche settimane, ma non posso agire e reagire da solo.

Con i miei più cordiali saluti.

Francois Mennerat

Cari membri del Comitato Federale,
Ancora una volta, il mio tentativo di connessione a Zoom non ha funzionato ieri sera per la riunione PC 1&3, anche se non ho questo problema quando Francois Mennerat organizza un incontro via Zoom per l’UEF Belgio, né quando è l’S€D a organizzarlo per il suo Consiglio.
Sulla base della relazione che mi ha fornito François in occasione della riunione del PC 1&3, ritengo che i parlamentari europei siano sulla strada sbagliata nel persistere nel proporre una riforma dei trattati europei che, mi dicono, 18 dei 27 membri del Il Consiglio europeo ritiene inappropriato e/o irrealistico.
 
Come ha fatto la commissione AFCO, il Parlamento probabilmente voterà il 22 novembre sulla relazione sulla riforma dei trattati europei, non per far sì che le proposte in essa contenute possano essere accolte dal Consiglio europeo, ma per poter dire all’elettorato che è stato fatto tutto il possibile per seguire le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa. Questi elettori non si lasceranno ingannare, questo sarà evidente a giugno.
 
L’UEF viene incoraggiata a commettere lo stesso errore.
 
Penso che sarebbe meglio non perdere tempo e fare campagna sull'urgente necessità di un governo europeo forte e democratico, cioè federale. Solo questo approccio potrebbe suscitare l’entusiasmo delle masse.
 
Come concordato in precedenza, se entro la fine di dicembre il Consiglio europeo non avrà risposto favorevolmente al Parlamento europeo, l’UEF dovrà chiedere ai candidati al Parlamento europeo di impegnarsi sull’idea che, una volta insediato, il Parlamento europeo si costituisca come assemblea costituente.
 
L’UEF non può accontentarsi di seguire i parlamentari europei, che hanno una propria agenda e vincoli politici che non sono imposti a un’associazione militante. 
 
Al contrario, dobbiamo essere la punta di diamante dei federalisti europei.
 
Cordiali saluti,
 
Jean Marsi

Visualizzazioni della pagina: 3.961 | Oggi: 17 | Conteggio dal 22.10.2023 ottobre XNUMX
  • Aggiunta: l’inflazione è più forte che prima dell’euro?

    NO. L’euro esiste da 25 anni. In media, l’Eurosistema (BCE + banche centrali nazionali) ha raggiunto l’obiettivo di inflazione in modo significativamente migliore tra il 1999 e il 2020 rispetto a prima. L’attuale fase di inflazione dovuta alla crisi del coronavirus, alle difficoltà di approvvigionamento e alla crisi energetica ha fatto salire i prezzi in tutto il mondo nel 2021 e nel 2022. Dalla fine del 2022 l’inflazione è in costante calo e si avvicina nuovamente al 2%.
    Inoltre, la moneta comune ha dato stabilità all’Europa durante varie crisi.
    La valuta comune sostiene il mercato interno e ha aiutato la Germania a raggiungere una forte performance nelle esportazioni.

  • Vorrei aggiungere al verbale del gruppo di discussione “Europe Now!” che anche noi partecipanti abbiamo discusso di quanto sia diventata “naturale” l’Europa, soprattutto per noi più giovani. Molti di noi non sanno nulla di diverso. Viaggia senza frontiere, paga in euro, niente spese doganali per gli acquisti online, non conosciamo altro modo. È importante dimostrare queste libertà per suscitare interesse in Europa.
    Allo stesso modo, la maggioranza del gruppo concorda sul fatto che non abbiamo paura, ma piuttosto proviamo preoccupazione e incertezza quando osserviamo gli sviluppi attuali.

    • Come siamo stati in grado di determinare, l'emivita di tali round non è sufficiente per riempire un forum anche a distanza. Laddove il non vincolante è diventato un principio, bisogna davvero pensare a canali di comunicazione completamente nuovi.